Tecnica mista su pergamena                                                MARIONETTE

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L’ AUTORE SU “MARIONETTE”

 

            L’illusione è la componente principale del mio approccio alla pittura. Per esprimerla più pienamente uso materiale classico che non risulti, con il suo materialismo, pesante. La carta è una base degna per i disegni a china. Una caratteristica molto importante è che la carta, in speciali condizioni, lasci trasparire la luce.

            Ogni concetto, sia esso astratto o concreto, è composto di parti. Le modalità attraverso le quali queste parti costituiscono un tutto definisce quel concetto. Il formato, di segmenti, determina in gran parte la composizione e la struttura del quadro. Dipende dalla personale selezione, in quale relazione le parti saranno l’ una con l’ altra e con l’ intero.

            Uso per lo più una composizione fatta di nove parti. Il numero delle possibili combinazioni, all’ interno di questo schema, sembra essere in grado di esprimere tutto ciò che per me è importante quando dipingo. Va sottolineato che la parte centrale, in tale struttura, è in comunicazione con tutte le altre parti. Il disegno, che evoca l’ illusione, è un tessuto che le connette in corpi unici.

            Oltre al disegno, ciò che rende il dipinto unico è la luce, che in questo caso attraverserà il disegno proiettata dal retro. Il quadro avrà così una sua luce che sembrerà provenire dal suo interno.

            La carta è sottoposta a uno speciale trattamento; successivamente viene dipinta in modo tale che la luce penetri irregolarmente, suggerendo con ciò lo spazio e l’ atmosfera del quadro. Sebbene nei miei lavori, per lo più, non faccia uso di colori, la luce stessa farà apparire una specifica colorazione.

            Se si conviene che un disegno rappresenta un confine tra il cosiddetto mondo reale e quello irreale, allora la luce, per una sorta di osmosi, rende questo confine più flessibile.

            La quantità e il tipo di luce proveniente dalla parte anteriore e quella proveniente dalla parte posteriore del quadro causano alcune oscillazioni nello spazio interno ad esso.

            Va sottolineato che con tale luce, anche se in maniera molto discreta, il dipinto è proiettato nello spazio davanti a sé e in qualche modo con esso comunica. Tutto ciò può essere paragonato al riflesso della coscienza individuale in relazione all’ universo e viceversa. Tali fenomeni si possono osservare nel “vitrage”, ma qui l’ esperienza è sotto un maggior controllo. Quando detto, probabilmente, farà percepire il quadro più intensamente di quanto non risulti da semplici pezzi di carta dipinti a china.

            Sebbene l’ osservazione dei dipinti dia una impressione tridimensionale, la mia intenzione e il mio desiderio sono stati quelli di raggiungere anche qualche altra dimensione.